Se pensiamo al ghiaccio, spesso non ci rendiamo conto della grandissima quantità di modi per utilizzarlo e sfruttarlo in cucina. Quando si parla perciò di tritaghiaccio, molte persone storcono il naso perché sembra un accessorio da cucina parecchio inutile e poco funzionale.
Non è ovviamente così, anzi: il ghiaccio, come vedremo, può davvero essere una risorsa e l’asso nella manica per tutti gli appassionati di cucina. Basti pensare ai tanti usi che ne fanno gli chef e i cuochi professionisti. Il ghiaccio vi stupirà davvero, così come il tritaghiaccio.
In questa guida, poi, ci vogliamo concentrare su tutti quei tritaghiaccio che vengono definiti come “regolabili”, andremo a vedere nel dettaglio come si usano e cosa significa questo termine.
Il tritaghiaccio e i suoi utilizzi
Prima di passare a un’analisi riguardo le funzioni regolabili di un tritaghiaccio, è bene che si approfondisca l’utilizzo generico di questo elettrodomestico. Che un tritaghiaccio sia appositamente pensato per tritare il ghiaccio non è cosa ignota (già il nome lo suggerisce a chiare lettere). Quello che ci interessa riguarda, invece, il modo in cui trita il ghiaccio e come si usa nel pratico questo tipo di apparecchio.
Come accennavamo, però, il ghiaccio non è tutto uguale e non viene tritato sempre nello stesso modo. D’altronde ogni pietanza e ogni bevanda necessitano di una specifica grandezza del ghiaccio stesso. Si va dal ghiaccio tritato in maniera grossolana (quasi come fosse semplicemente spaccato, per gli ice drink) al ghiaccio tritato “a neve”, passando per la granella e per le scaglie. Insomma ce n’è per tutti i gusti, ma si può scegliere come modificare il trito? Questo dipende da fattori ben precisi, che sono strettamente collegati con la possibilità di regolare un tritaghiaccio.
Tritaghiaccio regolabile: di cosa parliamo e come si usa?
Se sentite parlare di tritaghiaccio regolabile, dovete tenere in conto diverse cose. Infatti in un tritaghiaccio di questo tipo, che è quasi sempre elettrico, l’idea di regolabile ha a che fare con la possibilità di regolare appunto il corpo dell’apparecchio stesso, ma anche la velocità e le lame. Innanzitutto parliamo di tritaghiaccio regolabile per quel che riguarda la colonna: esistono molte tipologie di tritaghiaccio che hanno il motore, le lame e la bocchetta d’inserimento del ghiaccio inserite in una specie di cassone, che funge da “testa” dell’elettrodomestico. All’interno di questa cassa, quindi, è racchiusa l’anima del tritaghiaccio. La testa poi è agganciata a una colonna: in questo senso, un tritaghiaccio è regolabile quando la testa si può muovere lungo la colonna.
A che serve un tritaghiaccio con questa caratteristica? C’è da dire che non tutti i modelli sono forniti di contenitore per raccogliere il ghiaccio e quindi l’utente deve arrangiarsi come può. Se utilizzerete una scodella bassa o un semplice piatto fondo per raccogliere il trito, non potrete di certo utilizzare un tritaghiaccio troppo alto che spari il ghiaccio ovunque. Potete quindi regolarlo, facendo scorrere sulla colonna la testa verso il basso.
Ma la regolazione non finisce qui perché riguarda anche le lame e la velocità. Il ghiaccio è un materiale freddo che, ovviamente, se è vicino a una fonte di calore rischia di sciogliersi. Per un tritaghiaccio è quindi fondamentale non surriscaldarsi e per questo è spesso fornito di diverse velocità, tutte regolabili. Il motore di questi apparecchi non deve raggiungere alte temperature e, per evitare questa ipotesi, la velocità dev’essere sempre molto alta.
Prezzi e marche
I prezzi, parlando di tritaghiaccio regolabili, non sono molto abbordabili. Dovete sapere infatti che nel 90 % dei casi i tritaghiaccio regolabili sono modelli elettrici e professionali (al massimo parliamo di apparecchi ibridi, ovvero semi manuali).
Per quel che riguarda le marche, inoltre, si va sempre su nomi molto affidabili. Le migliori sono Kenwood, Ariete, Bosch e Imetec. Poi ci sono prodotti di fascia leggermente più bassa, ma altrettanto affidabili, come ad esempio tutta la linea di Koenig, Kiwi e Ibili.